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Sul fronte dell’influenza è quasi fatta, ma non ne siamo ancora fuori: gli ultimi dati RespiVirNet, aggiornati al 1° marzo scorso, danno infatti in lieve diminuzione il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia, con un’incidenza per l’ottava settimana del 2024 pari a 6,7 casi per mille assistiti (erano 6,9 nella settimana precedente).

Stando ai dati del Sistema di Sorveglianza Integrata coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità con il sostegno del Ministero della Salute, scende anche la proporzione dei campioni positivi ad influenza sul totale dei campioni analizzati (5,9% vs 7,9%), mentre i casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 394.000, per un totale di circa 11.851.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. In sostanza, l’incidenza risulta in lieve diminuzione in tutte le fasce d’età e maggiormente nei bambini sotto i cinque anni, per cui si osserva un livello di incidenza di 19,4 casi per mille assistiti (21,1 nella settimana precedente), e tutte le Regioni/PPAA che hanno attivato la sorveglianza registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne il Molise e la Basilicata che tornano al livello di base. Quanto ai virus influenzali, quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (96%) rispetto ai virus di tipo B, e tra i campioni positivi il 20% è positivo per SARS-CoV-2, il 17% per RSV, il 38% per influenza A, il 9% per Rhinovirus mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori.

Fin qui la situazione. Ma il mese di marzo non si prospetta tranquillo: “Marzo è un mese difficile per le patologie respiratorie e intestinali. Questo mese, poi, è iniziato con sbalzi di temperature, passaggi dall'asciutto al bagnato, insomma con l'avvisaglia della primavera – ha dichiarato all'Adnkronos Salute Pierluigi Bartoletti, vicesegretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (FIMMG) - Negli ambulatori dei colleghi si vedono tanti casi di virus intestinali che provocano nausea, vomito e diarrea, anche forte soprattutto nella popolazione lavorativa di 30-50enni. Poi vediamo ancora qualche polmonite virale, ma il Covid sembra davvero scomparso dai radar”.
Per una buona notizia, però, eccone una meno buona: «Deve ancora arrivare l'influenza B - precisa Bartoletti - che colpisce proprio tra marzo e aprile i bambini e i ragazzi». La soluzione? «Serve molta pazienza, ma soprattutto reidratarsi durante la giornata - risponde il Presidente Fimmg - Magari saltare i pasti se non si ha appetito o mangiare poco».

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