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Il 13 ottobre sarà la Giornata Mondiale della Trombosi, la campagna promossa dalla Società Internazionale per la Trombosi e l'Emostasi (ISTH) per diffondere la consapevolezza sui segnali, sintomi e i fattori di rischio della trombosi, principale causa di morti evitabili in ospedale in tutto il mondo. Una persona su quattro nel mondo muore a causa di condizioni legate ai coaguli di sangue.

La Giornata Mondiale della Trombosi coinvolge oltre 5.000 organizzazioni partner provenienti da più di 120 Paesi che si uniscono per promuovere la conoscenza sul trattamento e sulla prevenzione dei coaguli di sangue. Per il suo decimo anniversario, la campagna incoraggia le persone a “Muoversi Contro la Trombosi, poiché semplici movimenti come camminare e fare stretching possono aumentare il flusso sanguigno e contribuire a ridurre la possibilità che si formino coaguli di sangue.

La trombosi può svilupparsi nei vasi sanguigni in tutto il corpo, causando spesso sintomi che possono essere confusi per altre condizioni. I segnali più comuni di un coagulo di sangue nella gamba, o trombosi venosa profonda (TVP), possono includere dolore o sensibilità nel polpaccio, gonfiore della caviglia o del piede, arrossamento o evidente cambiamento di colore e/o calore nella zona. I sintomi di un coagulo di sangue nei polmoni, o embolia polmonare (EP), possono includere mancanza di respiro improvviso, respirazione rapida, dolore al petto, frequenza cardiaca elevata e/o svenimento o perdita di conoscenza.

“Una delle ragioni per cui la trombosi rappresenta la causa di morte per una persona su quattro nel mondo è che molti dei suoi sintomi sono simili ad altre condizioni comuni”, spiega la dott.ssa Lana Castellucci, presidente del Comitato Direttivo della Giornata Mondiale della Trombosi. “Quando una persona sperimenta un crampo alla gamba, ad esempio, è improbabile che faccia un esame per accertare un eventuale coagulo di sangue, ma sfortunatamente, questo potrebbe portare a conseguenze più gravi. Stiamo lavorando per sensibilizzare le persone sui segnali e sintomi di questa diffusa condizione affinché si rivolgano ad una adeguata assistenza medica prima che sia troppo tardi”.

Alcuni fattori di rischio possono aumentare la probabilità di sviluppare coaguli di sangue, nello specifico:

•     Prolungata ospedalizzazione: fino al 60% dei casi di tromboembolia venosa (TEV) si verifica durante o dopo l’ospedalizzazione, poiché i pazienti sono più propensi ad avere una mobilità ridotta a causa del riposo a letto.

•     Terapia contro il tumore: i pazienti oncologici sono quattro volte più a rischio di sviluppare un coagulo di sangue a causa degli effetti di chirurgia e chemioterapia.

•     Gravidanza e post-partum: il sangue tende a coagulare con maggiore facilità durante la gravidanza e subito dopo il parto. Inoltre, il peso dell’utero che preme sulle vene del bacino può rallentare la circolazione nelle gambe.

L’esercizio regolare e il mantenimento di un corretto peso corporeo sono importanti per le persone con questi e altri fattori di rischio. L’importanza del movimento nella prevenzione dei coaguli di sangue ha ispirato il tema Muoversi Contro la Trombosi della Giornata Mondiale della Trombosi 2023.

 

Per saperne di più visita il sito www.worldthrombosisday.org.

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