Il 15% degli italiani dai tre ai 14 anni soffre di disturbi del sonno e la percentuale sale addirittura al 30% tra i bimbi con meno di tre anni.
Sono dati emersi durante la sessione dedicata ai disturbi del sonno del Congresso nazionale scientifico della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che si è concluso sabato 19 ottobre a Paestum (Salerno) dove si soo incontrati oltre mille pediatri di famiglia provenienti da tutta la Penisola.
I disturbi del sonno possono determinare gravi conseguenze tra cui alterazioni del comportamento, difficoltà nelle attività scolastiche, problemi di memoria e, più in generale, alterazioni del neurosviluppo.
«Le segnalazioni al pediatra di famiglia dei disturbi del sonno - racconta Paolo Biasci, presidente nazionale Fimp - arrivano fino a tre anni dopo l’insorgenza del problema. Questi eccessivi e frequenti ritardi diagnostici possono compromettere seriamente la salute e il benessere. A volte, infatti, le notti insonni sono la manifestazione di patologie molto gravi e pericolose. I genitori devono quindi imparare a non sottovalutare un aspetto fondamentale della vita dei figli – raccomanda Biasci - e segnalare il prima possibile ogni anomalia al proprio pediatra di famiglia». Le notti insonni «sono un campanello d’allarme a cui prestare attenzione» avverte Emanuela Malorgio, coordinatrice del Gruppo studio sonno della Fimp. «Possono essere legate a comportamenti errati da parte dei genitori al momento dell’ addormentamento – aggiunge - e durante i risvegli notturni dei bambini. Oppure sono determinate da malattie come parasonnie, epilessie o sindrome delle gambe senza riposo. Esistono poi quei bambini che si muovono molto durante la notte e che al mattino si svegliano stanchi e assonnati. La diagnosi precoce e un adeguato trattamento permettono di prevenire le alterazioni dello sviluppo neurologico e psicologico del bambino».
La Fimp sta progettando di realizzare corsi di formazione per pediatri di famiglia su tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo, spiega Mattia Doria, segretario alle Attività scientifiche della Fimp , di «approfondire i temi dell’igiene del sonno e sviluppare maggiori strategie di educazione al sonno e al riconoscimento precoce dei suoi disturbi, innanzitutto in termini di qualità e quantità. Inoltre stiamo avviando uno studio epidemiologico sui disturbi respiratori del sonno. È un altro fenomeno ancora sottovalutato e che invece merita maggiore attenzione da parte di tutta la comunità scientifica».
Fonte: Healthdesk.it