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Dodici punti per difendere i grandi anziani dall’emarginazione sanitaria. Perché in una società che invecchia progressivamente, ma nella quale le risorse si riducono, chi è parecchio avanti con gli anni corre il rischio – studi scientifici alla mano – di essere escluso, in quanto “vecchio e costoso”, dalle terapie più avanzate, e persino dagli studi clinici sui farmaci di cui potrebbero poi beneficiare.
A denunciare le difficoltà di accesso dei più vecchi alle cure migliori e più adatte, tra i tanti lavori pubblicati c’è lo studio apparso sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, particolarmente significativo in quanto svolto in 57 Paesi coinvolgendo oltre 80mila persone.   
Per affrontare il problema, ora, è nata la Carta di Firenze, presentata qualche giorno fa al convegno fiorentino “Anti-ageism Alliance. A Global Geriatric Task Force for older adults’ care”, organizzato dalla Fondazione Menarini con il patrocinio della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), e coordinata da Andrea Ungar, Ordinario di Geriatria all’Università di Firenze, presidente del congresso e della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, e da Luigi Ferrucci, Direttore Scientifico del National Institute on Aging di Baltimora. Pubblicata in contemporanea su European Geriatric Medicine e su The Journals of Gerontology, la Carta si articola in 12 punti, corrispondenti ad altrettante situazioni in essere, corredate di conseguenze a livello sanitario e di possibili soluzioni:

  1. Ageismo endemico e “interiorizzato”, che fa da barriera a un'assistenza adeguata
    Soluzione proposta: Educazione all'invecchiamento e all'ageismo nella popolazione generale, compresi gli attuali anziani, per smantellare le idee sbagliate e promuovere comportamenti sani e
    per rafforzare l'idea che ogni persona ha lo stesso valore, indipendentemente dall'età.
  2. Ageismo formativo - nessuna educazione ai sanitari sulla popolazione anziana
    Soluzione proposta: Sviluppo e implementazione di politiche dovrebbero essere per garantire che l'invecchiamento sia parte integrante di ogni curriculum educativo per gli operatori sanitari e sociali.
  3. Ageismo clinico – Focus sul trattamento piuttosto che sulla prevenzione
    Soluzione proposta: priorità alla medicina preventiva e alla salute pubblica lungo tutto l'arco della vita. Scopo principale dell'assistenza sanitaria non solo identificabile col curare le malattie, ma col posticipare malattie, fragilità e disabilità.
  4. Ageismo clinico – Concentrazione sul trattamento isolato di malattie individuali utilizzando evidenze non applicabili agli anziani
    Soluzione proposta: acquisizione e utilizzo di evidenze terapeutiche su esiti funzionali, sintomatici e di qualità della vita relativi ad adulti più anziani, con patologie multiple. Assistenza realistica, concentrata sugli obiettivi specifici di salute degli anziani. Trattamento in collaborazione con il paziente, nel contesto di comorbilità, capacità funzionale, supporto sociale e dell'ambiente di vita.
  5. Ageismo clinico - Mancanza di coinvolgimento nella scelta delle cure
    Soluzione proposta: Identificazione degli obiettivi di salute con approccio assistenziale centrato sulla persona, con spiegazione delle scelte terapeutiche in un processo decisionale condiviso come parte integrante della formazione e della pratica medica. Coinvolgimento dei caregiver nel processo decisionale clinico, considerando preferenze e priorità del paziente.
  6. Ageismo clinico: negazione delle cure disponibili o di misure preventive
    Soluzione proposta: Obiettivi di cura basati sull'età e la funzione biologica, gli obiettivi di salute e le preferenze di cura, invece che sull'età cronologica. Legislazione che garantisca il razionamento dell'assistenza sanitaria in base all'età, in modo che sia di qualità e dignitosa alla fine della vita, quando appropriato.
  7. Ageismo nella ricerca - mancanza di una medicina basata sull'evidenza
    Soluzione proposta: Inclusione di pazienti anziani in studi clinici mirati. Creazione di politiche che garantiscano un’adeguata rappresentatività degli anziani negli studi clinici. Stratificazione dei dati per età e misure di salute, e richiesta di risultati funzionali, sintomatici e di qualità della vita, oltre a quelli specifici della malattia.  Sviluppo di nuovi stili di studio e risultati che consentano una partecipazione più inclusiva indipendentemente dall'età e dalle comorbidità.
  8. Ageismo del sistema sanitario: disconnessione tra strutture sanitarie e comunità
    Soluzioni proposte: reti di assistenza sanitaria e sociale integrate e coordinate. Ruolo centrale della medicina geriatrica nella supervisione del processo, ad esempio progettando, supervisionando e coordinando un piano di assistenza esteso dalle cure acute alla sub-intensiva alla riabilitazione e all'assistenza a lungo termine.
  9. Ageismo clinico: de-prioritizzazione nelle cure acute e di emergenza
    Soluzioni proposte: Ruolo più ampio dell'assistenza primaria e comunitaria, migliore integrazione dei servizi, nuovo sistema di sorveglianza per i più fragili, attivazione rapida di un supporto sociale e assistenziale per ridurre il ricorso al pronto soccorso. In caso di arrivo in pronto soccorso, attenzione prioritaria e cure adeguate all'età per evitare il declino irreversibile delle condizioni di salute.
  10. Ageismo nella progettazione e nel funzionamento delle strutture sanitarie
    Soluzioni proposte: Ambienti deputati all'assistenza agli anziani nelle strutture sanitarie (stanze tranquille, bagni accessibili, illuminazione indiretta, calore etc.) per favorire riabilitazione precoce, terapia occupazionale e visite ai familiari.
  11. Ageismo negli accessi all'assistenza sanitaria
    Soluzioni proposte: Garanzia di accesso all'assistenza sanitaria per gli anziani, in particolare con disabilità, fragilità, isolamento sociale e condizioni socioeconomiche sfavorevoli. Assistenza comprensiva di salute orale, oculare, dispositivi per l'udito e altri servizi solitamente servizi esclusi dal sistema sanitario pubblico. Trasporto pubblico verso le strutture sanitarie accessibile e conveniente per gli anziani.
  12. Ageismo nelle tecnologie sanitarie
    Soluzioni proposte: Sensibilizzare gli addetti sui bisogni specifici degli anziani. Coinvolgere anziani nella progettazione e implementazione delle tecnologie sanitarie, compresa l'intelligenza artificiale. Considerazione dei dati relativi agli anziani per generare modelli clinici di previsione e di decisione. Inserimento dello stato funzionale e delle priorità individuali di salute individuali nelle cartelle cliniche elettroniche. 

Fin qui la Carta. E i dati emersi dal convegno fiorentino ne sottolineano la necessità: quattro anziani su 10, stando ai numeri forniti, sono esclusi dalle cure più avanzate, anche a dispetto della diffusione, in questo target di pazienti, di malattie croniche nella maggior parte dei casi concomitanti. E questo solo in base all’età anagrafica, senza che la scelta sia sostenuta in alcun modo da valutazioni cliniche. E anche il cosiddetto auto-ageismo fa danni, visto che uno studio apparso su The Gerontologist dal New Jersey Institute for Successful Aging (e condotto su un campione di 5.483 persone 50-74enni) testimonia come gli anziani più "negativi" rispetto all’invecchiamento presentino un rischio di mortalità a 9 anni fino a 4 volte più alto (45%) rispetto a chi ne ha una percezione positiva.

 

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